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Parma, Simone Iacoponi e l'ignoranza come virtù calcistica

Nel dopo partita contro il Sassuolo il difensore toscano ha parlato con genuinità dello scontro vinto dai suoi, onorando la componente rude che fa parte della sfida in un campo da calcio.

Parma, Simone Iacoponi e l'ignoranza come virtù calcistica
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18 Febbraio 2020 - 17.55


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Di Marco Buttafuoco

“È stata una partita maschia, sudata, ignorante”, Così Simone Iacoponi ha commentato domenica sera, su TV Parma, la vittoria della sua squadra, ottenuta grazie alla strenua difesa di un gol di Gervinho.
Sana ventata di realismo verbale. Il calcio commentato dai giornalisti e addetti ai lavori veri (atleti, allenatori) presenta un paesaggio irto di luoghi comuni e-o figure retoriche ardite (“Restiamo umili”, “ogni partita fa storia a sé”, “palloni sanguinosi” e via citando) che scadono spesso nella banalità.
Con quel suo toscanismo finale (In Toscana si definisce ignorante finanche il tempo atmosferico, quando diventa maltempo) il difensore di Pontedera, ha evocato, in una sola parola, quella componente, greve, ineducata, aggressiva che fa parte dell’anima profonda del calcio, alla pari delle elaborazioni tattiche sofisticate e della complessità degli schemi. Ha messo sullo stesso piano emotivo, come giusto, il grande football delle leghe maggiori con quello dei tanti campetti nei quali ogni domenica si affrontano semi professionisti o dilettanti puri, amatori e squadre di ragazzini; campi spesso polverosi e quasi sempre turbolenti, accidentati. E forse anche il calcio di altri tempi, spogliatoi grevi di sudore e di odore di olio di canfora.
“Ahimè- scriveva, a ragione, Gianni Brera- gioco plebeo è il mio dilettissimo calcio.”
Bravo Iacoponi . Speriamo, fra moltissimi anni di ascoltarlo a commentare le partite in TV. Qualche tocco di calcisticamente scorretto, con la dovuta ironia, naturalmente, ci vuole.

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