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Serie A: il commento alla giornata

Le prime tre della classe cominciano a fare le prove tecniche di fuga; nessuno approfitta degli stop di Atalanta e Roma per accorciare sull'Europa; ancora tutto aperto sul fronte salvezza.

Serie A: il commento alla giornata
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3 Febbraio 2020 - 09.26


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La Juventus chiama in un lunch match non privo di polemiche contro la Fiorentina, scottata dal secondo “rigoricchio” fischiato a Ceccherini non esistente nell’essenza del gioco ma coerente con un calcio che stigmatizza sempre più il contatto. Lazio e Inter rispondono a loro modo: la prima strapazza la sempre più avvilita S.P.A.L. nello stile fatto vedere in questi mesi; la seconda stenta non poco contro una gagliarda Udinese denotando un calo di brillantezza ma anche un cinismo ritrovato.

In attesa del recupero di mercoledì tra Lazio e Verona si riapre dunque la depressione caspica in classifica: le prime tre scappano, il resto del gruppone stenta. La Roma subisce una lezione di calcio dal Sassuolo di De Zerbi, per la felicità dei numerosi estimatori del tecnico bresciano; l’Atalanta viene imbrigliata da un Genoa bisognoso di punti.  Per entrambe svaniscono dunque le velleità di gloria, ammesso che ancora sussistessero ma in compenso nessuno ne approfitta per accorciare il gap con la zona Champions.

Il Milan dopo quattro vittorie consecutive si fa fermare da un Verona se non fatal comunque indigesto in quello che a conti fatti era uno scontro diretto: evidentemente aveva ragione chi immaginava per l’anziano Ibrahimovic, ieri assente, un ruolo totemico. Parma e Cagliari, lì un po’ per caso un po’ per desiderio, si annullano in un vibrante scontro diretto. Di tutto ciò approfitta il Bologna, che battendo il Brescia con Mihajlovic in panchina nonostante le notizie che lo davano ricoverato, sente profumo d’Europa. Lo stesso che potrebbe tornare a respirare il Napoli laddove stasera battesse la Sampdoria. Venghino signori venghino.

A proposito di Sampdoria resta ancora incerta la situazione nel tritacarne chiamato bassa classifica, il cui rumore arriva ancora forte nelle orecchie di almeno sei squadre. Oltre al già citato Sassuolo può sorridere il Lecce che conquista il primo successo interno passando il sale su quella Cartagine chiamata Torino: i giallorossi sentenziano Mazzarri e strappano una vittoria utile per creare un piccolo margine e avvicinarsi ad una Sampdoria ancora pericolante. Nonostante le sconfitte Fiorentina e Udinese possono comunque respirare. Per il resto si va sulla lettura dei segnali: confortanti quelli inviati dal Genoa che comunque resta in una situazione disperata; deprimenti quelli inviati dalla S.P.A.L al di là dell’irresistibilità della Lazio; non codificabili quelli di un Brescia in versione “Manca sempre qualcosa ma non sappiamo cosa”. La lotta salvezza negli ultimi anni è stata un teatro dell’assurdo dove è successo tutto e il contrario di tutto, quindi tutto può ancora accadere.

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