Nel mezzo al grande caldo afoso giapponese, Massimo Stano compie un’autentica impresa conquistando la medaglia d’oro nella 20 km di marcia.
Terzo a metà gara, l’italiano è stato protagonista di un grande testa a testa contro i due rivali giapponesi, Ikeda (poi argento) e Yamanishi (bronzo), gli unici capaci di tenere il suo ritmo fino quasi al traguardo.
Poi però Stano ha aumentato ancora l’andatura all’inizio dell’ultimo giro ed è rimasto da solo a marciare verso il titolo di campione olimpico.
Si tratta del settimo oro azzurro a Tokyo: il terzo che arriva dall’atletica leggera, dopo quelli di Gianmarco Tamberi e Marcell Jacobs. Così l’Italia risale fino all’ottavo posto (momentaneo) nel medagliere.
17 anni dopo l’Ivano Brugnetti di Atene 2004, il trionfo più grande. Nel solco di una tradizione, quella del tacco e punta tricolore, che non finisce.
Per la marcia italiana è addirittura la diciottesima medaglia olimpica, la nona d’oro su un totale di ventidue, quelle di Jacobs e di Tamberi incluse.