Sarà breve ma intensa la stagione sciistica che vedrà la luce dal 15 febbraio.
Il tira e molla tra governo, regioni ed esponenti del turismo invernale va avanti da dicembre, mese in cui tutto l’arco alpino e la dorsale appenninica hanno cominciato a riempirsi di neve che in alcune zone ha raggiunto livelli record da 30 anni a questa parte.
In concomitanza di questo evento e data la vicinanza alle vacanze natalizie, il Dpcm del 4 dicembre elencava invece via via misure più stringenti per ridurre e limitare i contagi e, come ovvio, bandiva qualsiasi tipologia di scampagnata in montagna o settimana bianca con annesse chiusure degli impianti.
A due mesi di distanza e con la neve ancora alta, il Cts ha concesso la riapertura degli impianti sciistici ma soltanto nelle zone cosiddette gialle e con il rispetto di tutti i protocolli previsti dalla legge, quindi l’utilizzo delle mascherine sugli impianti di risalita e la distanza di sicurezza.
Si tratta certamente di una boccata d’ossigeno per il settore che ha perso oramai più della metà del fatturato, ma che potrebbe recuperare negli ultimi 2 mesi disponibili, soprattutto se la neve sarà ancora protagonista nelle prossime settimane.
Al momento ricordiamo che quasi la totalità delle regioni del Nord e del Centro Italia, territori con i maggiori impianti del Paese, sono catalogate nella zona gialla, e quindi la ripartenza sarà più che omogenea almeno nella fase iniziale.
Via alla riapertura degli impianti nelle regioni gialle dal 15 febbraio
Il Cts ha dato il placet, seppur solo nelle regioni di colore giallo, di far ripartire gli impianti sciistici e permettere dunque di iniziare una stagione invernale a metà
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4 Febbraio 2021 - 18.34
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