Le sorelle Fanchini dicono addio all’attività agonistica

Ad annunciare ufficialmente la decisione sono state le due campionesse dello sci alpino azzurro che hanno deciso di non scendere più in pista per prendere parte alle gare.

Le sorelle Fanchini dicono addio all’attività agonistica
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22 Aprile 2020 - 14.03


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Tempi di addii nella squadra femminile di Coppa del mondo e per il Gruppo Sciatori Fiamme Gialle che avevano già perso la loro “Hanna”, Johanna Schnarf.

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Ad aggiungersi alla lista le due sorelle bresciane.

Nadia ha confessato: “Vivo questa nuova fase della mia vita in modo particolare per quanto sta succedendo in Italia e nel mondo”. Ho cominciato a gareggiare con Elena e insieme finiamo. Il momento del ritiro dalle competizioni è comunque difficile, da atlete sappiamo che prima o poi arriva, però quando hai vissuto così tanti anni la attività che ami, ti rimane un po’ di tristezza nel cuore”.

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Tristemente ha ricordato i problemi cha ha affrontato nella sua carriera: “È stata una carriera ostacolata da troppi infortuni, che mi hanno impedito di raggiungere i traguardi che mi ero prefissata, dobbiamo accettare ciò che il destino ci ha dato”.

Ma la neo mamma ha voluto anche sottolineare: “Adesso stiamo entrambe bene e ci riteniamo fortunate. Qualsiasi gara mi ha regalato qualcosa di diverso, ogni podio mi ha lasciato emozioni particolari, è chiaro che quando raggiungi una medaglia in un Mondiale rimani colpita. Diciamo che la mia attività è stata costellata comunque da tante belle giornate, così come quando sono tornata fra le migliori sette nel gigante di Coppa del Mondo. Fortunatamente nel mio cuore conservo tanti bei ricordi. Sicuramente mi lascia l’amaro in bocca il quarto posto nel gigante olimpico di Sochi, e l’ultima gara disputata a Soldeu nel 2019 conclusa al quarto posto. Ma in quella giornata c’era scritto il mio destino: indossai il pettorale numero 17, lo stesso giorno in cui è nato mio figlio Alessandro. Credo sia stato un segnale del destino. Del mio ambiente mi mancherà tutto: l’adrenalina, le compagne di squadra, lo staff, gli allenatori e tutto l’ambiente federale che ringrazio, sono stata veramente bene con tutti. Il mio prossimo futuro è fare la mamma, rimarrò nel Gruppo Sciatori Fiamme Gialle, mi piacerebbe molto rimanere nel mondo dello sci”.

Anche Elena, la sorella maggiore, ha ricordato il suo bellissimo percorso: “Cominciai la carriera nel 2005 con quei bellissimi Mondiali di Bormio nel 2005 in cui vinsi un po’ a sorpresa l’argento in discesa, sembra lontano ma in realtà è passato tutto con grande velocità”.

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E senza giri di parole ha ammesso: “Rimane tanto rammarico per non avere chiuso la mia vita agonistica in pista, è stata una scelta sofferta, ma non ho potuto fare altrimenti, perché ho dovuto concentrarmi sulla mia salute. Non riuscirò più a tornare ad alto livello, non dimenticherò mai niente di tutto ciò che ho vissuto, rifarei tutto mille volte, errori compresi. Ho gioito, ho sofferto, tutte emozioni che porterò sempre dentro di me, così come porterò questa sacra fiamma che mi tiene viva.

La sciatrice ha combattuto in passato contro il cancro, e l’ha sconfitto.

Sul suo attuale stato di salute: “I controlli stanno andando bene, gli ultimi due anni sono stati difficili, spero di continuare a vivere una vita normale, sicuramente rimarrò nelle Fiamme Gialle e nel nostro mondo. Il giorno della medaglia iridata è stata la più bella della mia vita, se ripenso alla mia carriera ci sono stati infortuni, il rammarico più grande è quello di non essere mai riuscita a fare una stagione intera senza incidenti, però la gioia di rientrare in pista mi ha sempre avuto la meglio”.

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A dedicare loro parole di ringraziamento per il contributo dato in tutti questi anni è stato il Presidente Flavio Roda: “Il ringraziamento mio e di tutta la federazione va a tutta la famiglia Fanchini per quanto è riuscita a trasmetterci in questi anni. La loro passione ha fatto breccia nei nostri cuori, i ripetuti infortuni patiti in carriera da Elena e Nadia hanno restituito loro maggiore carica e attaccamento allo sci anziché indebolirle. Rimangono per tutti noi un esempio da seguire, avrebbero meritato maggiore fortuna nella vita sportiva, auguro a entrambe il meglio per il futuro”.

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