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Aveva seguito l’avventura delle sue compagne di squadra impegnate del mondiale di pallavolo in Giappone, commentando sui social fino allo scorso sabato. Aveva tifato perché le sue “ragazze terribili” riuscissero a tornare a quell’oro mondiale da lei vinto nel 2002, quando giocava nella squadra allenata da Marco Bonitta. Sara Anzanello, 38 anni, è morta oggi dopo una lunga battaglia iniziata nel 2013, quando venne ricoverata per un trapianto di fegato. L’intervento è riuscito e Sara era anche riuscita a tornare in campo, in B1, ma si era presto ritirata.
Aveva continuato a seguire le sue ragazze, ma purtroppo la terribile notizia è arrivata oggi, come un fulmine a ciel sereno. Il mondo della pallavolo si è fermato, e sui profili social delle giocatrici sono iniziati i messaggi di cordoglio per la perdita di una compagna che non si è mai arresa.
È una notizia davvero sconvolgente. Sara era una ragazza davvero speciale che sembrava essere riuscita a vincere la sua personalissima battaglia; ma purtroppo le cose non sono andate come noi tutti speravamo. Oltre che essere stata un’atleta di primissimo livello, era una persona eccezionale. Anche lei faceva parte della nostra famiglia dato che apparteneva a quella generazione di ragazze che hanno fatto parte del Club Italia e non a caso la Fipav la volle nuovamente con sé qualche anno fa”. Così il presidente della Fipav, Bruno Cattaneo, ha commentato la scomparsa di Sara Anzanello. “A nome di tutta la Federazione voglio mandare ai suoi cari e alla sua famiglia un sincero abbraccio e le più sentite condoglianze”, aggiunge.