Di Lorenzo Nebbiai
Dopo tutto il rumore sulla sprint race, sul ritorno di Marquez, sulle pessime condizioni di sicurezza della pista di Portimao, oggi alle 15.00 scatta la MotoGP con Marquez, Bagnaia e Martin a comporre la prima fila. Al via lo spagnolo del Team Pramac si porta primo ma viene superato subito dal padrone di casa Miguel Oliveira, partito quarto. Ancora grosse difficoltà per Quartararo, l’alfiere francese di Yamaha taglia il traguardo del primo giro in quindicesima posizione, cinque caselle dietro rispetto alla partenza. Ci mette un giro e mezzo Bagnaia a superare i due avversari e riportarsi primo, facendo siglare un giro vicinissimo al record della pista. Un paio di curve dopo, la proverbiale irruenza di Marquez colpisce ancora, e fa danni. Il Cabroncito entra troppo forte in una curva, perde il controllo della moto toccandosi con Martin e centra pieno Oliveira. Dei tre piloti, solo lo spagnolo del team Pramac riesce a riprendere la gara mentre il portoghese rimane a terra, per fortuna, sembra, senza gravi conseguenze. Bagnaia approfitta per scappare dal primo degli inseguitori, che ora è l’Aprilia di Top Gun Maverick Viñales che però fa registrare il nuovo record della pista in gara con 1.39.057 e in un paio di giri ricuce il distacco con Pecco. Dagli speed record si vede come rispetto all’anno scorso, Aprilia col favore della scia riesca adesso a pareggiare il motore Ducati, il che dà all’ex compagno di squadra di Valentino Rossi la possibilità di pensare di attaccare il campione del mondo in carica anche in curva 1. Nel frattempo, a 17 giri dalla fine, entra in top ten Fabio Quartararo alle prese con un weekend davvero difficile, che stona un po’ con le dichiarazioni di questo inverno in cui chiedeva espressamente un’evoluzione della moto per ridurre il divario con gli altri pretendenti al titolo. Nel frattempo, Marc Marquez rientra ai box accompagnato dai fischi dei tanti tifosi portoghesi venuti a vedere l’idolo di casa, così il pilota Honda esce per scusarsi col pubblico e in seguito per far visita al centro medico al pilota da lui abbattuto.
Nel proseguo di gara, Bagnaia è bravo a rintuzzare gli attacchi dell’alfiere Aprilia e a scavare un solco che supera il secondo a 10 giri dalla fine. La lotta per il terzo posto è nettamente più accesa: 4 piloti nel giro di pochi decimi, guidati da Marco Bezzecchi del team VR46 che gira su ottimi tempi ma non riesce a scrollarsi Alex Marquez e le KTM di Jack Miller e Brad Binder. Molta sfortuna invece per Jorge Martin, che rialzatosi dopo lo scontro con Marquez era riuscito a tornare undicesimo, nel gruppo che lottava per la nona posizione, ma nel cercare di recuperare è scivolato e ha terminato la sua gara nella ghiaia. Restano immutate le prime tre posizioni, quando mancano 5 giri mentre i sorpassi si vedono nel terzetto che segue: le due KTM e la Ducati del Team Gresini Racing di Alex Marquez si scambiano continuamente la posizione, con lo spagnolo che ha una superiorità di motore enorme, mentre le due moto austriache riescono ad andare più veloci nella parte più tecnica. All’inizio dell’ultimo giro, Zarco si inserisce nella querelle per la quarta posizione, col sorpasso portato a curva 1 su Jack Miller. Le prime tre posizioni sono ormai in ghiaccio e Bagnaia, Viñales e Bezzecchi compongono il primo podio dell’anno. Dietro invece un giro di grande qualità dell’altra Ducati del team Pramac, quella di Johann Zarco, permette al pilota francese di portarsi quarto davanti al gruppetto che quella posizione l’ha contesa per tutta la gara, superandoli tutti e 3 nel giro di poche curve. Fabio Quartararo riesce bene a limitare i danni di questo weekend e conclude ottavo: il francese è riuscito a raggiungere il gruppetto in lotta per il quarto posto, ma probabilmente ha sforzato molto le gomme per farlo e non è mai riuscito a inserirsi veramente nella lotta.
Dal primo GP di stagione escono delle riflessioni: Marquez ha fatto intendere di aver avuto un guasto alla moto come causa della sua mossa scellerata che ha causato la caduta di Oliveira. Questa potrebbe essere l’unica spiegazione a una manovra che altrimenti sembra essere incomprensibile e pericolosa per la sicurezza dei piloti coinvolti. La pista invece racconta che il motore Aprilia riesce a star dietro a quello Ducati e sembra essere l’unico, perché KTM e Honda sembrano accusare un po’. La moto austriaca però sembra essere molto a suo agio nelle parti più lente e tecniche e Miller e Binder si candidano a essere piloti da tenere d’occhio per il resto della stagione.