Ci sono nuovi risvolti nel caso dei tamponi nella Lazio: non è escluso un percorso giudiziario.
Come riportato dalla Gazzetta dello Sport, l’ufficio coordinato dal procuratore Vincenzo D’Onofrio ha aperto un fascicolo in cui i reati sarebbero quelli di falso, truffa in pubbliche forniture ed epidemia colposa; l’ultimo punto è quello che fa preoccupare di più.
L’indagato sarebbe Massimiliano Taccone, il proprietario di Futura Diagnostica, il centro a cui si era rivolta la Lazio per i tamponi.
Taccone sarebbe indagato a seguito dei tamponi di Ciro Immobile, Lucas Leiva e Thomas Strakosha che per il centro erano negativi, ma quando sono stati effettuati dalla Uefa per le partite di Champions, i tamponi sono risultati positivi.
Intanto la Guardia di Finanza ha sequestrato i referti degli esami a Formello e nel centro di Futura Diagnostica.
Per ora nella lista degli indagati è presente solo Massimiliano Taccone, ma non è escluso che si possano aggiungere i nomi di Lotito e Ivo Pulcini (il medico sociale della Lazio) che stamani era atteso alla procura Federale per la sua dichiarazione ma non si è presentato per motivi di salute.
Futura Diagnostica, intanto, continua a difendere il proprio operato sostenendo che “soltanto il tampone del centravanti evidenziava una lieve reattività di un gene comunque non indicativo di un’infezione da Covid-19”.
Caso tamponi Lazio: spunta un indagato e tre ipotesi di reato
Continuano le indagini sul caso dei tamponi della Lazio: Massimiliano Taccone indagato per i tamponi dichiarati negativi dei tre giocatori biancocelesti.
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9 Novembre 2020 - 15.36
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