Tra il 24 e il 25 aprile è stato condotto un sondaggio a cura di Izi in collaborazione con Comin&Partners per la ripartenza del campionato. L’obiettivo era quello di capire la percezione degli italiani sulla ripresa della serie A.
Il sondaggio è stato effettuato sui residenti in Italia e il campione ha incluso 1006 persone intervistate in modalità Cati-Cawi.
Quasi tre quarti degli italiani, il 64%, sono risultati essere contrari alla ripresa dei campionati di calcio professionistici, e la motivazione è che giocare non sarebbe sicuro dal punto di vista sanitario.
Solo un terzo (36%) si dichiara favorevole alla ripartenza dei campionati Perchè crede che il calcio rappresenti un settore come gli altri e che quindi non debba essere privilegiato l’accesso a test e tamponi.
Fra questi la metà lo ritiene un ambito di crescita economica troppo importante per il Paese. Mandare avanti i campionati, poi, per il 26% significa evitare che la crisi infligga un duro colpo anche alle società professionistiche.
Solo al 19% dei favorevoli interessa, invece, che sia assegnato un vincitore. Secondo il 4% degli italiani, infine, il calcio a porte chiuse non sarebbe vero calcio.
Dello stesso avviso sono quanti si dichiarano ”molto” o ”abbastanza” tifosi di calcio, che rappresentano quasi il 60% degli intervistati. Anche fra questi oltre la metà (51%) è contraria al riavvio dei campionati, sia pure a porte chiuse.
Secondo le votazioni, il 77% degli italiani crede che le sorti dei campionati nel nostro Paese dovrebbe essere decise dal Governo, mentre per il 15% pensa che l’ultima parola spetterebbe alla Figc e per il restante 8% al Coni.
Fra gli appassionati di calcio il 70% ha dichiarato che nei due mesi di quarantena ha sentito molto o abbastanza la mancanza delle partite.
La voglia di calcio tuttavia non è stata colmata in alcun modo dal 44% dei tifosi, mentre il 24% ha visto vecchie partite in televisione, il 17% video in rete e il 15% ne ha parlato con gli amici al telefono o in chat.