Che sia la fine di un incantesimo o solo un passo falso per la Fiorentina?
Certamente è una grande gioia per il Venezia, che l’ultima vittoria in Serie A l’aveva conquistata diciannove anni fa proprio contro i viola.
Si chiude con la sorpresa l’ottava giornata di serie A, con il Venezia che batte 1-0 al Penzo una brutta Fiorentina.
Risultato meritato, perché i veneti giocano un buon primo tempo, vengono premiati dal vantaggio e contengono senza troppi problemi la modesta reazione dei viola, penalizzati nel finale anche dall’espulsione di Sottil.
Italiano sceglie Amrabat play e non è una grande idea. La Fiorentina non ha gran ritmo e le idee sono poche, nulla a che vedere con la bella squadra spesso ammirata in questo avvio di stagione.
Il Venezia ha qualità davanti e gambe a centrocampo: i colpi di Aramu, la velocità di Johnsen e la presenza di Henry, centravanti che si sta rivelando acquisto azzeccato.
Il gol arriva al 37′ e nasce da una giocata in profondità proprio per Henry, che non si fa ingolosire dal tiro a tu per tu con Terracciano e regala invece il comodo gol ad Aramu.
La Fiorentina nella ripresa non va oltre un paio di tentativi di Duncan e Torreira, col debuttante Romero che non deve compiere parate troppo complicate.
Anche perché l’unico squillo di Vlahovic, mai servito decentemente dai compagni, si spegne a pochi centimetri dalla porta.