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Alle novità ci si abitua difficilmente, persino a vedere la Juventus nei piani bassi della classifica. Presente all’esposizione itinerante del Museo del calcio a Bologna (“Azzurra, la grande storia della Nazionale”) assieme a Gianluca Pagliuca, al presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini e a Matteo Marani, Marco Tardelli si è espresso così sul momento no che stanno attraversando i bianconeri:
“Crisetta? Io la definirei una bella crisi: non si riesce a capire cos’è in questo momento la Juve, anche contro lo Spezia ha fatto una fatica bestiale e non ha risolto i problemi. Allegri sta lavorando su una squadra che ha trovato, non è che l’ha fatta lui, anzi gli è stato tolto qualcosa come trenta-quaranta gol. Dovrà lavorare, capire e farsi capire anche dai nuovi ragazzi. Certo la vittoria a La Spezia è importante, potrebbe essere una spinta anche se i problemi non si sono allontanati. Cosa manca? Mancano uno o due uomini e centrocampo, uno in difesa, manca tanta personalità che portava Ronaldo anche coi suoi gol che sapevano nascondere i problemi: non è che non ci fossero, li nascondeva”.
Tardelli ha poi fatto una breve panoramica sul resto della Serie A: “Pioli sta facendo molto bene, è una garanzia: nonostante qualche giocatore importante assente, credo che lui abbia una grande credibilità fra i suoi ragazzi. Roma da scudetto? Credo in Mourinho, allenatore importante, grande motivatore, forse non ha ancora espresso il gioco che ci aspettavamo, però ha dato qualcosa fino a qui. Le squadre che mi sono piaciute di più? L’Inter gioca più serenamente di tutte e mi par di capire che non ha avuto contraccolpi dalle cessioni di Lukaku e Hakimi e la società ha lavorato bene, ha sostituito degnamente quei due giocatori. E il Napoli. E’ una squadra a cui è sempre mancato l’ultimo metro fra lo scatto in più e rimanere un’incompiuta: vediamo se lo farà. Il rinforzo è stato Spalletti. Chi vincerà l’A2, quindi la zona della classifica fuori dalle prime sette? Non so ancora, è presto. La Fiorentina? Sta facendo bene. Fra l’altro non mi sembra che la Juventus sia dentro le prime sette per adesso…”.
Lucido, puntuale, obiettivo: l’esperienza di Marco Tardelli emerge da un’analisi fedele a quello a cui stiamo assistendo.