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È raggiante Luciano Spalletti: d’altronde, in pochi si aspettavano di vedere il Napoli primo in classifica a punteggio pieno, davanti a Milan e Inter.
Ai microfoni di Dazn, alla domanda sull’impatto di Osimhen nel mondo azzurro, il tecnico ha dichiarato: “Sorrido per Osimhen ma non solo, sorrido per tutto. Victor si impegna a fare tutto, è generoso e mette disponibilità sempre, dall’allenamento ai momenti col gruppo. Oggi, grazie anche a lui, abbiamo fatto un ottimo risultato”.
Parole di stima e di rispetto per la partita della Sampdoria, protagonista di un primo tempo importante e di livello: “Ci hanno sicuramente messo in difficoltà nel primo tempo, a livello di gioco. Loro sono stati bravi nell’impostazione e nella finalizzazione dei primi 45 minuti, creando equilibrio e togliendoci il palleggio: Ospina è stato impegnato in più occasioni. Il loro pressing li ha portati a sbilanciarsi, lasciando scoperto 50 metri dietro, che noi abbiamo sfruttato in contropiede con Osimhen. Con uno come Victor a disposizione le ripartenze diventano un’arma in più fondamentale, specie in partite come queste, con un avversario di livello. Nel secondo tempo, poi, grazie alla soluzione dei due mediani gli siamo stati più addosso nel pressing, riuscendo a gestirla meglio. L’abbiamo vinta grazie alle giocate individuali, poi dopo il vantaggio siamo passati alla gestione”.
Chi ha saputo mettersi in mostra, al di là dei marcatori, è stato sicuramente il centrocampista camerunense Anguissa: “La partita è come un box, nel quale vanno inserite diverse cose. Noi abbiamo alcune qualità in eccesso, mentre pecchiamo in altre. Lui è bravo nel contrasto, nella forza e nel sacrificio che mette in campo, e anche oggi lo ha dimostrato. Poi sa anche creare gioco, dimostrandosi un giocatore completo e intelligente, capendo cosa mancava alla squadra nei diversi momenti della gara. La soluzione dei due mediani nel secondo tempo ci ha aiutato poi a fare più gioco e a gestire meglio il vantaggio”.
Infine, cerca di frenare gli entusiasmi sul primato dei suoi: “Noi siamo solo una squadra di calcio, nient’altro. Godiamo di questo impossibile, grande affetto e coinvolgimento dietro a questi colori, da parte di questa città. Dobbiamo andare avanti a lavorare con tranquillità: negli ultimi anni la media per entrare in Champions sta sugli 80/85 punti, e ora ne mancano 72. Se uno la guarda dalla parte opposta, dicendo che avversarie con 7/8 punti sono già fuori dai giri, sarebbe sbagliato. A meno di voler mettere pressione alle squadre davanti”.