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La sua, come lui stesso l’ha definita richiamando le parole utilizzate da Matteo Pessina, “è una vera favola”.
Giacomo Raspadori, detto ‘Jack’ da amici, parenti e adesso anche dagli addetti ai lavori, sa però come vivere questo momento nel miglior modo possibile, rimanendo con i piedi per terra: “La mia forza è l’equilibrio. E la consapevolezza che comunque tutto questo deve essere solo il punto di partenza e non di arrivo. Quelli che adesso sono i miei compagni in azzurro, fino a poco tempo fa, li vedevo come degli idoli sportivi; non è scontato quello che hanno fatto per me per accogliermi. ‘Sappi che se sei qui è perché te lo sei meritato’ è stata la prima cosa che mi ha detto il mister quando sono stato convocato: grazie a Mancini e ai miei compagni mi sono sentito subito parte del gruppo e di questo progetto”.
Dopo aver esordito con la maglia azzurra della Nazionale maggiore a Bologna, nell’amichevole del 4 giugno contro la Repubblica Ceca, Raspadori ha potuto provare l’emozione di calcare il terreno di gioco anche nella fase finale di Euro 2020, subentrando a Bernardeschi nel finale di partita contro il Galles. Il ricordo di Jack del momento in cui è sceso sul prato dell’Olimpico, è tutto racchiuso in un sorriso: “Ho pensato: ‘Cavolo, lo sto facendo veramente!’ Ma allo stesso momento mi sentivo pronto e nel posto giusto”.
Studente di scienze motorie, che nelle lunghe ore della mattina dal ritiro di Coverciano sta preparando l’esame di Anatomia – “il più difficile del primo anno” – Raspadori è stato accostato recentemente a Totò Schillaci e ad altri campioni internazionali del passato, da Butragueño a Gerd Muller: “È un motivo di grande orgoglio quando si viene accostati a giocatori che hanno fatto la storia della maglia azzurra come Schillaci e sì, c’è anche un po’ di pazzia da parte di chi pensa alle similitudini tra me e questi grandi campioni” sorride Raspadori, che poi subito puntualizza: “E comunque li ringrazio per avermi fatto questi enormi complimenti”.
L’Inter sembra essere molto determinata nel volerlo: l’obiettivo è di chiudere entro mercoledì per Achraf Hakimi al Paris Saint Germain e poi lanciare l’assalto decisivo a Giacomo Raspadori. Ieri nella sede del club nerazzurro è andato in scena l’incontro tra Marotta, Ausilio e Tullio Tinti, agente del talento classe 2000 del Sassuolo e della Nazionale di Roberto Mancini. Il nodo è come sempre economico: serve liquidità e cedere Hakimi è l’unica soluzione possibile a stretto giro di posta. Se anche l’Inter non dovesse riuscire a strappare subito Raspadori al Sassuolo c’è almeno la volontà di assicurarsi una sorta di diritto di prelazione da sfruttare almeno entro la fine del mercato estivo.