Austria (4-4-1-1): Bachmann; Lainer, Dragovic, (1’ st Lienhart), Hinteregger, Ulmer; Baumgartner (13’ st Gregoritsch), Laimer (48’ Baumgartlinger), X. Schlager, Alaba; Sabitzer; Kalajdzic (13’ st Arnautovic). A disp.: A. Schlager, Pervan, Trimmel, Ilsanker, Grillitsch, Schaub, Schopf, Lazaro. All.: Foda
Macedonia del Nord (5-3-2): Dimitrievski; Nikolov (19’ st Bejtulai), S. Ristovski, Velkovski, Musliu (41’ st M. Ristovski), Alioski; Bardhi (36’ st Trickovski), Ademi, Elmas; Pandev, Trajkovski (19’ st Kostadinov). A disp.: Jankov, Siskovski, Ristevski, Hasani, Velkoski, Spirovski, Avramovski, Churlinov. All.: Angelovski
La presenza della Macedonia del Nord agli Europei già è stata una sorpresa e, se non fosse stato per quel quarto d’ora finale, avrebbe perfino strappato una vittoria importantissima: il pareggio difeso con le unghie si è infatti trasformato in un’amara vittoria dell’Austria, paziente e cinica nei momenti giusti di una sfida condotta in prima persona.
E’ finita 3-1 tra Austria e Macedonia del Nord, una partita in cui alla lunga ha pesato molto il differente tasso tecnico tra le due squadre.
In avvio la squadra di Angelovski sembra non pagare lo scotto dell’esordio assoluto dei giallorossi in un grande evento, con una buona combattività e qualche spunto di Pandev a creare scompiglio tra gli avversari. I livelli di qualità ed esperienza sono però ben diversi e lo si vede chiaramente al 18’ quando, con una collaborazione tutta targata Bundesliga tedesca, Sabitzer del Lipsia sventaglia verso il secondo palo destro e Lainer – del Borussia Mönchengladbach – accorre insaccando al volo, in salto, con il “piattone” destro. I debuttanti non hanno però intenzione di gettare subito la spugna e, dopo una chance sprecata da Kalajdzic, al 28’ la selezione di Foda pasticcia clamorosamente. Xaver Schlager sbaglia in fase di costruzione e il pallone rimpallato rotola verso Bachmann che, in uscita bassa, prima lo afferra e poi lo perde: è un’occasione troppo ghiotta per Pandev, che senza tremori insacca a porta sguarnita. Ripristinato l’equilibrio, le azioni pericolose si diradano e la seconda parte di frazione acquisisce fisicità ai danni della fluidità di gioco.
Lo stesso canovaccio combattuto prosegue dopo l’intervallo, interrotto da un paio di sussulti per un’occasione per parte, una murata a Nikolov e l’altra smanacciata in tuffo da Dimitrievski. I due commissari tecnici si giocano le proprie carte dalla panchina, ma tra i 22 in campo c’è un calciatore che è di un livello ben superiore: Alaba, “new entry” del Real Madrid, che al 33’ disegna uno splendido cross mancino dalla sinistra su cui Gregoritsch si avventa lesto anticipando il portiere macedone a rete. Ai giallorossi serve quindi una reazione che però risulta inefficace e all’89’ un tackle di Bejtulai diventa un passaggio filtrante per l’attaccante avversario, l’ex Inter Arnautovic, che cala il tris con tanto di furente esultanza polemica.