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Playoff di Serie B: il Monza vince con D'Alessandro e Balotelli ma non basta, in finale va il Cittadella

Il Monza di Brocchi prova a recuperare il 3-0 dell'andata ma nonostante il forcing finale e una partita in assoluto controllo non riesce a centrare l'obbiettivo: per Venturato seconda finale in 3 anni

Playoff di Serie B: il Monza vince con D'Alessandro e Balotelli ma non basta, in finale va il Cittadella
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21 Maggio 2021 - 00.08


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La partita– Il Monza di Berlusconi e Galliani non conquista la seconda promozione di fila e viene eliminato nelle semifinali di playoff nonostante la vittoria odierna grazie alle marcature di D’Alessandro e Balotelli: alla squadra di Brocchi sarebbe bastato portare il computo totale in parità per passare il turno in virtù del miglior piazzamento in classifica dato il 3° posto ma così non è stato.
La finale dei playoff sarà quindi tra le squadre che sulla carta erano le sfavorite: sfida tra il Venezia 5° che ha eliminato la quarta in classifica e retrocessa dalla A e il Cittadella 6° che ha eliminato la squadra che più di tutti ha cercato di costruire una squadra vincente, senza riuscirvi.
I messaggi d’incoraggiamento da parte dei dirigenti verso lo staf e i giocatori dell’ultima settimana hanno dato i loro frutti dato che pronti via e all’U-Power Stadium la squadra di casa spinge subito forte con Balotelli che si confeziona due occasioni interessanti ma prima Karati e dopo la mira non perfetta non hanno subito riaperto le speranze di qualificazione.

Gli ospiti sentono la pressione dell’essere favoriti dato il triplo vantaggio e il dover affrontare una squadra che per forza economica e valori in campo è di un’altra categoria e si fanno vedere solo dopo la mezz’ora con Baldini, l’eroe dell’andata, che impegna Di Gregorio scaldandogli i guantoni, poco dopo l’occasione capitata a Frattesi che al 32° di testa conclude poco sopra la traversa.
Il primo tempo si conclude senza reti ma numerosi cartellini gialli, 4 di cui 3 per i padroni di casa, segno che la partita è stata molto sentita sia da una parte che dall’altra; duplice fischio e comincia il secondo tempo con l’ex Primavera Inter e acquisto di Gennaio Enrico Baldini che al minuto 52 impegna il portiere avversario guadagnando un corner.

Al minuto 58 il match si sblocca grazie a Mario Balotelli che sfrutta un cross basso del terzino mancino Carlos Augusto e anticipando Frare insacca il goal del vantaggio, ma “il Citta” non si scompone e continua a giocare nello stesso modo: pressing asfissiante e fraseggio affinché gli avversari abbiano difficoltà a trovare sbocchi e stiano lontani dalla propria area di rigore.
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Passano 20 minuti e il Monza raddoppia con D’Alessandro, entrato al posto di Kevin Prince Boateng al minuto 55, che mostra le sue qualità tecniche e atletiche in un’azione di pregevole fattura: parte dal lato sinistro, si accentra dribblando come birilli gli avversari e va alla conclusione con il destro su cui non può nulla il portiere ex Pescara Kastrati.
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Da questo momento è un assedio dei giocatori in maglia rossa che vanno subito vicino al goal qualificazione con l’ex di turno Diaw e provano riversandosi in avanati a far male ai veneti che, nonostante errori dovuti a stanchezza e poca esperienza, riescono a non far segnare gli avversari festeggiando al triplice fischio la seconda finale playoff in 3 stagioni. 

Nulla da fare quindi per Brocchi e i suoi ragazzi, il massimo campionato dovrà attendere, nonostante una campagna acquisti faraonica e a un monte ingaggi che esemplifica le differenze tra le due squadre: i brianzoli spendono più di 18 milioni e sono al secondo posto come spese dopo la Spal, per i veneti il monte ingaggi che supera di poco i 3 milioni è il più basso tra le venti squadre del campionato.
Nel post partita l’ex allenatore e giocatore del Milan ha parlato di un’annata non facile perché il sentirsi strafavoriti potrebbe aver pesato alla fine, affermando però che sia sicuro che il lavoro svolto sia stato buonissimo ma a penalizzarli sia stato il risultato dell’andata, 3-0 che ha favorito i ragazzi di Venturato che ai microfoni ha affermato che la sua squadra avrebbe potuto fare meglio, sopratutto in confronto alla partita precedente, ma alla fine la finale è il giusto premio per i suoi ragazzi “che hanno dimostrato per tutto l’anno di voler raggiungere il traguardo”, la chiosa finale dell’allenatore 58enne.

Le formazioni


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Due approcci societari diversi- Per parlare di cosa significa per entrambe le compagini questo doppio scontro, basti pensare agli attaccanti comprati d’estate e a Gennaio per affrontare il campionato cadetto: Gytkjaer, acquistato dal Lech Poznan nel massimo campionato polacco in cui si laurea capocanniere per la stagione 19/20 e nel giro della nazionale danese (5 goal in 9 presenze), Maric, acquistato dall’Osijek nella A croata per 4.5 milioni di euro e capace di segnare in due stagioni 38 goal, Mario Balotelli, infine Diaw, prelevato dal Pordenone nel mercato di riparazione dopo i 10 goal in 18 presenze per 3 milioni più bonus.
Per quanto riguarda la squadra di Venturato, tutt’altro modus operandi: Beretta, ex primavera Milan ed acquistato nel mercato di riparazione dopo non essere mai sceso in campo per 3 mesi in C con il Padova, Enrico Baldini, ala negli anni interisti e comprato per 300mila euro a gennaio dal Fano in C, il classe ’99 Tavernelli, preso d’estate dal Gubbio dove in 41 partite tra campionato e Coppa Italia di C aveva segnato un solo goal, infine Tsadjout in prestito dal Milan e Ogunseye, classe ’95 acquistato a Gennaio 2020 dall’Olbia in C con cui ha segnato 31 reti in 93 presenze ma lasciato lì fino alla fine della stagione.
In finale non va una cenerentola- Con progettualità, scouting, il coraggio di scommettere e un allenatore che negli anni ha saputo sempre come trovare la quadra, il Cittadella è oramai una realtà del campionato cadetto perché nonostante sia sempre considerata una cenerentola, da quando è tornata in B 4 anni fa ha sempre centrato i playoff: 6° posto ed eliminazione ai preliminari nella stagione 16/17, 6° ancora ed eliminazione in semifinale a causa del piazzamento migliore del Frosinone (poi promosso), 7° posto nel 18/19 con la finale dei playoff persa al Bentegodi contro il Verona dopo il 2-0 a favore dell’andata mentre l’anno dopo 5a posizione e sconfitta nel turno preliminare.
Tutti questi risultati sempre mantenendo lo zoccolo duro della squadra ma cambiando vari interpreti che spesso nella realtà di casa in provincia di Padova trovano l’ambiente giusto per esprimere al meglio le proprie qualità per spiccare il volo, sopratutto gli attaccanti.

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