Indiscrezione dagli Stati Uniti: dietro la Superlega ci sarebbe stata anche la Fifa | Globalsport
Top

Indiscrezione dagli Stati Uniti: dietro la Superlega ci sarebbe stata anche la Fifa

Ci sarebbe anche l'associazione con a capo Infantino dietro la creazione della Superlega con i club che avevano l'obbligo di trovare un'intesa proprio con la Fifa per scongiurare possibili sanzioni

Indiscrezione dagli Stati Uniti: dietro la Superlega ci sarebbe stata anche la Fifa
Preroll

Globalsport Modifica articolo

20 Maggio 2021 - 20.48


ATF

Bomba dagli States dove il New York Times fa luce sul possibile coinvolgimento della Fifa nella creazione della Superlega, l’ennesimo caso in cui qualcuno e/o qualcosa dichiaratosi prontamente contrario alla super competizione dopo la rivolta dei tifosi, in realtà aveva fatto parte del progetto.
Sono stati visionati in maniera accurata i documenti riguardanti lo statuto della Esl ed è stato notato come fosse spesso citato un requisito essenziale per lo sviluppo e la buona riuscita del progetto ovvero un accordo da raggiungere con un’entità nominata “W01”, nome in codice per definire l’organo di governo globale del calcio, affinché i club potessero essere tranquilli perché sicuri di non ricevere sanzioni.
Il quotidiano rincara la dose rivelando che i colloqui fossero iniziati due anni fa con incontri tra un gruppo noto come “A22”, composto più che altro da finanzieri, e alcuni collaboratori del presidente della Fifa Infantino, tra cui Mattias Grafstrom, il vice segretario generale, che avevano rassicurato i club (e la banca Jp Morgan), rimasti quindi sorpresi dalla reazione contraria di Infantino una volta resa ufficiale la nascita della nuova competizione.
Forse non è casuale allora che la Fifa si sia esposta come contraria alla Superlega ma l’abbia fatto in ritardo rispetto ad altri organi di governo del calcio, con Infantino che è stato anticipato sia da capi di stato che da Ceferin, il quale ha inoltre dovuto esortare pubblicamente l’ex segretario dell’Uefa a prendere posizione.

Come successo per Boris Johnson e non solo, anche Gianni Infantino dovrà affrontare la pressione non solo dei media e degli altri colleghi, ma degli appassionati che, per l’ennesima volta, hanno dovuto subire l’ennesimo “buon viso a cattivo gioco” da parte di chi si professa dalla loro parte.

 

Native

Articoli correlati