Il terremoto provocato dall’annuncio della nascita della Superlega il 18 aprile, nonostante lo stop al progetto arrivato ieri continua a provocare scosse di assestamento tra i membri che la costituiscono.
Il patron della nuova federazione delle più “grandi” squadre nonché presidente del Real Madrid, Florentino Pérez, rilancia la proposta della SuperLega: “La Superlega non è morta, ha subito un colpo ferale, un attacco senza precedenti mai visto nella storia del calcio ma è ancora viva e quasi la totalità dei 12 top club fondatori sono ancora sulla barca, anche le squadre italiane come Juventus e Milan”.
“Quasi tutti i club fondatori della Superlega sono ancora sulla barca, al momento direi tutti.
Nessuno se n’è andato in questo momento.
Chi esce deve pagare infatti una penale, perché il contratto firmato da tutti i 12 club era ed è vincolante.
Ci abbiamo lavorato a lungo, tanti giorni.
Ad ora nessuno ha pagato la penale, quindi ci sono ancora tutti.
Anche Juve e Milan? Dicono che la Juve non c’è, e non è vero.
Ho parlato tre volte con Agnelli solo oggi la Juve è ancora dentro il progetto visto che abbiamo questo importante denaro che ci garantisce Jp Morgan e con cui riusciremmo a rimpinguare le perdite.
Sarebbe un peccato se non consolidassimo questo format anche perché la Uefa continua a parlare del suo format a partire dal 2024 ma la realtà è che non si sa dove saremo nel 2024”.
Nella lunga intervista rilasciata a ‘El Larguero’ Pérez ha parlato a 360° del caso Superlega e di altre questioni importanti per il calcio e la sua squadra.
“Attacco senza precedenti, mai vista tanta cattiveria”
“Sono un po’ triste e deluso. La scorsa notte è stata molto lunga, abbiamo lavorato fino all’1:00 di notte… Lavoriamo a questo progetto da molti anni, forse non siamo riusciti a spiegarlo bene.
Questo progetto mira a migliorare il calcio internazionale, cambiando un sistema vecchio e obsoleto come quello della Champions League attuale.
I 12 club che avevano creato la Superlega hanno perso 650 milioni di euro nella scorsa stagione, in quella attuale l’ammontare è due o tre volte superiore.
Questo formato non funziona, per questo abbiamo deciso di creare una nuova competizione per le migliori 12 d’Europa. Ci lavoriamo da tre anni. Sono nel calcio da 20 anni e mai e poi mai avevo visto un clima così ostile.
Non ho mai visto un’aggressività così grande da parte del presidente della Uefa e della Liga (Tebas, ndr), sembrava tutto orchestrato. Sembrava che avessimo ucciso qualcuno, sembrava che avessimo ucciso il calcio… Abbiamo lavorato per aiutare a salvare il calcio, non per ucciderlo.
Sembrava tutto orchestrato ad arte”.
“Sabotati da chi non vuole perdere i propri privilegi”
“Ci hanno ucciso con una terribile aggressione. Ci stavano aspettando. Ci hanno trattato alla stregua di assassini. Forse quello che non abbiamo fatto è presentarlo e spiegarlo bene, ma non ci hanno nemmeno dato una possibilità di farlo.
Credo inoltre che la Uefa abbia dato uno spettacolo raccapricciante, sembrava che avessimo fatto esplodere la bomba atomica.
Le parole di Ceferin? Voglio un presidente Uefa istruito, autorevole che non insulti e che non parli come ha fatto l’altro giorno insultando un presidente di un club centenario.
Dovrebbe dare l’esempio”.
“Il dietrofront degli inglesi”
“C’era qualcuno nel gruppo inglese che non aveva così tanto interesse nella Superlega, fin dall’inizio, e questo ha contagiato negativamente gli altri… Tra le altre società inglesi ci sono diverse persone in là con gli anni, si sono spaventati.
Ma quando arriverà la realtà, vedremo cosa succederà. Quei club perderanno più di 2.000 milioni… Io so benissimo chi ha mandato quei 40 tifosi del Chelsea lì a protestare, gli stessi che oggi erano a protestare a Cadice.
Ricordatevi che sono in questo mondo da tanti anni”.
“La Superlega non è morta”
“Con questa pandemia non ci saranno più grandi acquisti per nessuno.
Il denaro deve circolare, per comprare e per vendere, altrimenti non ci sarà più niente.
Io sono disposto a parlare con chiunque.
La Superlega non è affatto morta, continuiamo a lavorare.
Il calcio è una piramide, quando fanno soldi i club più importanti, fanno soldi tutti a cascata. Se nel tennis non giocano Federer contro Nadal ma Nadal contro il numero 80, la gente non ci va a vederlo.
Questa cosa che siamo tutti uguali nel calcio è bellissima ma non è così.
Alcune partite non se le vede nessuno e anche io faccio fatica a vederle. I soldi si fanno con le partite importanti, è dato di fatto.
Nel tennis lo capiscono tutti, nel calcio è identico.
Abbiamo deciso di mettere in stand-by la Superlega ma i contratti sono firmati e sono vincolanti.
Non si può uscire così dal progetto ma abbiamo deciso di fermarci per trovare delle soluzioni”.
“La meritocrazia? I 12 club fondatori sono quelli che hanno fatto meglio”
“Torneo chiuso ed elitario? I 12 club della Superlega sono quelli che hanno fatto meglio negli ultimi 15-20 anni.
Il progetto Superlega è aperto, magari potrebbero entrare le migliori quattro di ogni campionato ogni anno, ma qualcuno deve essere fisso.
La vita cambia, sono comparse nuove generazioni e chiedono cose nuove.
Altrimenti i giovani se ne vanno altrove, dobbiamo dare ai giovani partite competitive o non le guardano.
E più importanti sono le partite, più pagano le tv.
Con questa pandemia non ci saranno più grandi acquisti per nessuno.
Il denaro deve circolare, per comprare e per vendere.
Altrimenti non ci sarà più niente.
Io sono disposto a parlare con chiunque”.
“Mbappé? Se non arriverà, nessuno si straccerà le vesti”
“Se Mbappé non arriverà quest’estate, nessuno si straccerà le vesti.
Se le cose non accadono è perché non si possono fare.
Penso che i soci siano contenti del mio lavoro.
Modric e Ramos? Con Modric c’è già un accordo per il rinnovo.
Non è lo stesso per Sergio Ramos.
Lo amo come se fosse mio figlio ma non ho intenzione di dire nulla sull’argomento”.
Pérez rilancia l'idea della Superlega: "Esiste ancora, quasi tutti i club fondatori sono ancora sulla barca"
Il giorno dopo il naufragio del progetto Superlega il presidente del Real Madrid e n°1 della Lega 'ribelle' accusa: "Ho parlato tre volte con Agnelli. Ci hanno voluto uccidere come se avessimo tirato una bomba atomica".
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22 Aprile 2021 - 16.38
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