Nonostante siano trascorsi tre anni, il ricordo di Davide Astori è sempre vivo nel cuore di tutti.
Il 4 marzo 2018 il mondo del calcio fu travolto dalla terribile notizia della sua scomparsa, avvenuta improvvisamente a Udine alla vigilia del match di campionato che il giorno dopo avrebbe visto impegnata la sua Fiorentina, di cui era il capitano.
Dopo i sette anni trascorsi a Cagliari e l’esperienza con la Roma nella stagione 2014/2015, Firenze era diventata ormai la sua seconda casa, ragion per cui i tifosi, e non solo, lo ricordano con profondo affetto.
Un legame molto forte è stato anche quello con la Nazionale, dove è stato convocato in 58 occasioni dal 2010 al 2017 registrando 14 presenze e segnando anche un gol nel 2013 in Confederations Cup, nella finale per il 3° posto contro l’Uruguay.
“Davide è con noi – ha dichiarato il presidente della Figc Gravina – il suo esempio continua ad ispirarci. Delle sue tante qualità mi piace ricordare la straordinaria capacità di unire, di essere amico e avversario, ma mai nemico, di non essere mai divisivo”.
A Davide è stato anche intitolato un premio speciale per il Fair Play della “Hall of Fame” del calcio italiano, riconoscimento istituito dalla Figc e dalla Fondazione Museo del Calcio per celebrare giocatori, allenatori, arbitri e dirigenti che hanno lasciato un segno indelebile nella storia del nostro calcio.
Ieri, in occasione del terzo anniversario della sua scomparsa, durante le gare del 25° turno di Serie A, esattamente al minuto numero 13 come il numero della sua maglia, tutti i maxischermi degli stadi hanno proiettato per 13 secondi una foto di Davide, in omaggio di un grande giocatore ma, innanzitutto , di una grandissima persona.