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Le pagelle di Juventus-Barcellona: Morata il migliore, Dybala da rivedere. Applausi per Messi

Tra i bianconeri buone le prove di Rabiot e Danilo. Chiesa e Kulusevski ci provano, bocciato Bentancur.

Le pagelle di Juventus-Barcellona: Morata il migliore, Dybala da rivedere. Applausi per Messi
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28 Ottobre 2020 - 23.20


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di Antonio Mazzolli
Szczesny 6
: vede traiettorie come palline infuocate che passano vicino alla sua porta, ed è fortunato a non subire più di un gol. Nel primo tempo ottima uscita su Messi a negare il 2-0 che sarebbe stato mortifero. Sulla prima rete subita è sfortunato;

Cuadrado 6: la sua è una partita a due facce. Soffre difensivamente la rapidità di Pedri, ma è un fattore importante in fase offensiva, dove sarebbe stato decisivo nel terzo gol annullato a Morata. E’ uno degli elementi di esperienza in campo e si vede dalla sua gestione della palla;

Bonucci 6: il capitano bianconero stringe i denti e salva un gol a inizio partita che da solo vale la sufficienza. La sua smorfia di dolore subito dopo dice che non ha giocato al 100 % della forma. Fermare le frecce che gli passano accanto stasera è prova improba, ne esce perlomeno senza ossa rotte;

Demiral 5,5: difficile dargli un voto stasera: è uno dei più giovani in campo e non fa una brutta figura considerando chi aveva davanti. Non merita la sufficienza perché pecca di inesperienza nel finale rimediando un’espulsione figlia dell’irruenza;

Danilo 6: è la piacevole sorpresa di questo inizio di campionato per la Juventus. La sua spinta e il suo impeto ad appoggiare la manovra sono evidenti, le soluzioni intraprese un po’ meno. Riesce anche a contenere Messi, per quel che si può. Ritrovato;

Kulusevski 6: il ragazzo fa ben sperare, ma stasera sembra sbattere contro un muro. Eppure è testardo, ma in senso positivo e ci prova in modo energico: sarà per un’altra volta (dal 75’ McKennie sv);

Bentancur 5: non riesce a dare grosse geometrie all’azione, ed è un peccato perché gli spazi tra le maglie del Barcellona ci sarebbero (dall’83’ Arthur sv);

Rabiot 6: uno dei migliori, prova molto dinamica del francese che si fa trovare pronto a ricevere palla ed è ordinato quando c’è da smistarla. Si fa vedere anche in zona gol, ma il suo tentativo nella ripresa non è dei migliori (dall’83’ Bernardeschi 4: è un peccato che sia entrato in un tunnel così buio: entra e causa il rigore del 2-0, sembra girargli tutto male. Si riprenderà, speriamo, lontano da Torino);

Chiesa 6: la sua voglia di strafare fa ben sperare per il futuro, importante la sua ampiezza per mettere in difficolta Sergi Roberto che non è difensore purissimo. Il suo difetto più evidente è quello di dover intestardirsi in gineprai che non portano da nessuna parte;

Morata 7: è senza dubbio l’uomo più forma del momento e su cui fare affidamento. I tre gol annullati in un match sono un record e sintomo di una voglia di fare encomiabile. Avrebbe bisogno di più fortuna, perché sono più i gol non convalidati in stagione rispetto a quelli fatti;

Dybala 5: un passo indietro rispetto alla prova in campionato. Le partite sono ravvicinate e lo sforzo fisico, per lui che non è ancora al meglio, è importante. Prova a dialogare con i compagni ma gli manca sempre il tocco decisivo;

All.Pirlo 5,5: le soluzioni in panchina non erano molte, è vero. La squadra era in emergenza, soprattutto dietro, è vero. Fino a quando questo disequilibrio possa reggere non si sa, perché è vero che la squadra crea e non poco, ma dietro i rischi corsi sono enormi, nelle praterie che abbiamo lasciato non proprio agli ultimi arrivati.

 

Infine, menzione d’onore non per un giocatore della Juventus, ma per Lionel Messi. Vederlo sprintare, giocare, segnare, proporsi come se fosse ancora un ventenne, è una cosa straordinaria e dovremmo ritenerci fortunati ad essere nella sua stessa epoca per vederlo giocare. Chapeau.

Per il resto, nel Barca, piacevoli notizie vengono da Pedri e Dembelé, due vere frecce sulle fasce. De Jong è un professore, a parte qualche brivido buona anche la prova di Pjanic.

Dietro le maglie sono ballerine, ma non avere subito gol dà ragione alla loro filosofia.

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