di Thomas Nigido
Tutti auspicano un calcio più equo in cui si possa sperare che anche le realtà più piccole abbiano la possibilità di dire la loro in un campionato combattuto fino al termine.
Ecco che scende in campo il Var, il più geniale ed innovativo specchietto per le allodole dell’era moderna.
Il Var ha la capacità innata di diffondere l’essenza di un profumo di giustizia ed uguaglianza in un mondo marcio come quello del calcio.
Questo in teoria.
Nella pratica diviene esso stesso il motore delle ingiustizie, usato a piacimento e con un regolamento che permette comunque a potenti e prepotenti di governare le sorti di uno sport che dovrebbe essere il principio per cui tutti dovremmo apparire uguali.
Sembra inutile fornire uno strumento che possa cancellare le ingiustizie e le disparità se poi questo strumento viene utilizzato a piacimento per creare quelle disparità.
Sarebbe come se i tribunali di giustizia venissero chiamati in causa solo quando il processo lo richiede qualcuno che conta ed è influente, mentre il giudice può decidere di non dare importanza a delle cause a sua discrezione.
C’è qualcuno tra tutti gli intenditori di calcio che saprebbe spiegare il perché un arbitro non debba andare a rivedere le proprie scelte (che possono comunque risultare corrette) attraverso uno strumento che consente di ripercorrere i propri passi in una via preferenziale fornita in differita, ma questo viene fatto solo quando torna comodo?
Perché ci sono cartellini rossi mancati come quello di Bastos questa sera per l’intervento su Ghezzal e il Var non interviene, mentre Vlahovic viene sanzionato con l’espulsione per un tocco su Jony?
Perché sul rigore causato su Caicedo in cui l’attaccante inizia a cadere un istante prima del contatto con Dragowski l’arbitro non ha l’onere di verificare se quello che ha visto in diretta non è un errore?
Perché in Bologna-Juve il Var è ligio e inappuntabile sul contatto tra Denswil e De Ligt che porta al rigore per i bianconeri e poi quando è Orsolini a subire lo stesso trattamento da De Sciglio il Var dice che l’intervento è regolare?
C’è la smania di voler lasciare il maggior potere possibile alla classe arbitrale quando questa ha la possibilità di distanziarsi da tutte le responsabilità che gli vengono accollate con uno strumento potenzialmente funzionale come il Var.
Sono e sempre sarò un grande sostenitore dell’utilizzo della tecnologia in campo, anzi, credo che potremmo anche aumentarne l’efficacia, ma non a queste condizioni.
Non vi è nessuna necessità altrimenti di investire denaro per tanta modernità se poi questa viene utilizzata a discrezione degli eventi.
Occorre un nuovo regolamento che obblighi i direttori di gara a consultare il Var per avvenimenti salienti come gol, calci di rigore o espulsioni che hanno il potere di cambiare le sorti di una partita, di una squadra e di un campionato intero.
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