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Il 7 maggio Figc e ‘Comitato Tecnico Scientifico’ si incontreranno per parlare della ripresa della Serie A

E’ stato rinviato il consiglio dell’8 maggio a causa della mancanza di protocolli efficienti sulla ripartenza del campionato

Il 7 maggio Figc e ‘Comitato Tecnico Scientifico’ si incontreranno per parlare della ripresa della Serie A
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6 Maggio 2020 - 11.45


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Il campionato riparte? Il campionato verrà sospeso? Negli ultimi giorni non si è fatto altro che parlare della ripartenza del campionato e degli allenamenti individuali.
Il Consiglio Federale, che era stato fissato per il giorno 8 maggio, pare sia stato rinviato a causa dell’assenza di un protocollo per la ripresa.
L’incontro tra la Figc e il ‘Comitato Tecnico Scienfitico’ per confermare o meno la fattibilità della ripresa degli allenamenti collettivi, e della Serie A, è stato anticipato al giorno 7 maggio.

Mancava l’ufficialità e le parti non avevano fissato alcuna data. L’incontro di domani sarà cruciale per il destino del campionato italiano ed il rinvio è arrivato a 24 ore di distanza dopo la delibera della cancelliera tedesca, Angela Merkel, sulla ripartenza del campionato tedesco.

Quindi giovedì 7 maggio le due parti si incontreranno, non solo per analizzare il protocollo sulla ripresa degli allenamenti di gruppo delle squadre ma, probabilmente, anche per stilare qualche nuova regola in virtù dei limiti imposti dal governo per la ripresa del campionato, cercando di essere più lungimiranti possibile.

La speranza è di ricominciare con il campionato di Serie A interrotto dopo Sassuolo-Brescia dello scorso 9 marzo.

Tutte le società dei club italiani sperano venga rispettato l’iter prospettato sul ritorno agli allenamenti di gruppo, che è previsto per il 18 maggio.

Ovviamente occorre una visione comune e concorde sul protocollo per la ripresa in sicurezza.

Qualora il Comitato Tecnico Scientifico desse il proprio benestare, il governo non avrebbe più ostacoli a dare il via libera alla ripartenza muovendosi di pari passo con il protocollo da attuare ed imponendo misure serrate con controlli più efficienti.

A partire da i tamponi sottoposti a tutti i giocatori prima e dopo i match e concludendo con tutte le partite disputate a porte chiuse.

A quel punto non ci sarebbero, almeno teoricamente, più ostacoli per provare a ripartire.

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