Ecco quali sono state le sue parole su Gr Parlamento: ”Non si può continuare a rimandare di 20-30-40 giorni decisioni prese da mesi. Se non ci sono a giugno le condizioni di rischio zero, come ci possono essere a settembre-ottobre le condizioni per un nuovo campionato? Vuol dire che questa fabbrica non riprenderà mai”.
Il n.1 dell’Aia ha poi proseguito: ”Ci dobbiamo mettere in testa che probabilmente il virus circolerà o tornerà a farlo, se si pensa di cominciare a giocare a calcio, o riaprire qualsiasi fabbrica, con rischio zero dobbiamo fin da ora dire basta. Sono moderatamente pessimista, non sappiamo ancora chi deve prendere le decisioni. Ci sono professionisti fermi, come tutto il sistema sportivo, e sentirsi dire che devono restare fermi altri 20 giorni non per ‘cominciare a giocare’ ma per ‘provare a ricominciare’, è stata una bella mazzata”.
”L’unica cosa che avrei fatto sono appuntamenti più ravvicinati, non si può dire oggi quello che accade a giugno. Oggi c’è una situazione che fortunatamente sta migliorando, questa fiammella dobbiamo decidere tutti assieme se alimentarla o spegnerla. Se dopo 2-3 mesi di pandemia rimandiamo ogni volta le decisioni secondo me i tempi diventano troppo lunghi. Tra 20 giorni potremmo dire basta è finita, oppure potremmo dire quello che possiamo dire tra una settimana”, ha concluso Nicchi.