Il calcio per ripartire ha bisogno dell’approvazione del governo, ma dietro ci sono medici e studi che stanno discutendo dei vari pro e contro per risentire nuovamente il fischio d’inizio.
Insieme a questi studi, ci sono i protocolli a cui le squadre si devono attenere per giocare ed allenarsi in massima sicurezza.
Molti vogliono che il protocollo da adottare sia solo uno, per tutti gli sport, la Serie A vuole usarne uno ad hoc. Posizioni diverse che nelle scorse settimane hanno fatto discutere i medici dei vari club ed hanno portato alle dimissioni di Tavana, responsabile sanitario del Torino e rappresentante di tutta la Lega A.
La commissione tecnico- scientifica del governo deve discutere essenzialmente di tre punti: dove reperire i tamponi, come analizzarli e la responsabilità in caso di contagio. Sui primi due punti la Figc si è già messa ad analizzare le ipotesi e ad avanzare le eventuali proposte.
La commissione sta elaborando un metodo affinché ogni tampone fatto per il calcio, venga poi effettuato su cinque cittadini, per una questione etica. La Lega vuole che ogni costo sia a carico suo e che si veda l’impegno nell’aiutare la comunità, se questa idea andasse in porto.
Per rendere concreto questo progetto, la Roma ha trovato un accordo con il Campus Bio- Medico del Policlinico Universitario. Intesa che è stata presentata alla Federcalcio dall’amministratore delegato giallorosso, Guido Fienga.
L’idea è di attuare questo patto per tutti i club di Serie A, per salvaguardare la salute dei calciatori e staff tecnico e allo stesso tempo rendersi utili per la collettività.
