di Emilia Meacci
4 aprile 2018, andata dei quarti di finale, il Barcellona di Valverde ospita la Roma di Di Francesco al Camp Nou.
Già dall’inizio la fortuna rema contro ai giallorossi i quali devono rinunciare al perno del loro centrocampo, Radja Nainggolan e combattere contro una squadra in perfetta forma fisica e con una rosa completa.
La partita viene sbloccata da due autogol: De Rossi e Manolas che calciano il pallone alle spalle del proprio portiere Allison. Piquet al 59’ sembra chiudere i giochi, ma un gol di Dzeko illude la propria squadra che spera nell’assalto finale. Sette minuti più tardi Suarez richiude i conti segnando il gol del 4-1.
Poi il triplice fischio e un silenzio assordante riempie lo stadio, la semifinale è diventata un’illusione.
Il calcio però non ha un copione già scritto, infatti nella notte del 10 aprile si gioca il ritorno, una serata indimenticabile per Roma. Una serata di miracoli.
Dagli spalti, l’Olimpico ci crede, così come gli altri tifosi che seguono la partita, chi dal proprio divano, chi al bar e chi da chilometri di distanza dalla capitale.
11 contro 11, Dzeko contro la Pulce e Schick contro Suarez.
6’, 58’ e 82’ sono i minuti di gloria vissuti quella notte dalla Lupa. Il primo a segnare è Dzeko, poi De Rossi su rigore e infine il colpo di testa di Manolas che trasforma il sogno in realtà: dopo 34 anni la Roma è in semifinale di Champions.
Dall’Olimpico risuona un boato accompagnato da un ritornello di una canzone che si propaga fino alle strade della città, proprio quella canzone che Lucio Dalla aveva scritto nel 1980 per celebrare la città di Roma in momenti di festa.
“Questa sera è così dolce che si potrebbe bere, da passare in centomila in uno stadio”.