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Tardelli: “Non si torni in campo se non in totale sicurezza”

Ai microfoni di ‘Repubblica’, l’ex allenatore dell’Italia Under 21 esprime la sua posizione riguardo la pressione da parte di Lotito e della Uefa per riprendere il calcio giocato

Tardelli: “Non si torni in campo se non in totale sicurezza”
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8 Aprile 2020 - 15.20


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In un’intervista, il campione del mondo del 1982 e candidato alla presidenza dell’Aic, Marco Tardelli è tornato a parlare della situazione attuale tra voglia di ripartire e i limiti imposti dal Governo.

Ecco come si è espresso ai microfoni di ‘Repubblica’: “I giocatori hanno paura. E sarà così per tanto tempo, finché ci saranno tanti morti. Vedo che in Europa ognuno va per conto suo, in Belgio hanno chiuso il campionato, in Germania ancora s’allenano, credo sarebbe importante avere linee comuni”.

In merito agli allenamenti della Lazio, ed allo scalpitare di Lotito per ritornare a giocare il prima possibile, Tardelli ha voluto specificare che devono assolutamente essere seguiti i dettami medico/scientifici: “Lasciamo parlare la scienza: se non c’è totale sicurezza, non si torni in campo. Il calcio è gioco di contatto, azzerare i rischi è impossibile. Non sappiamo neanche se chi ha avuto il virus tornerà perfettamente sano”.

Sui rumors riguardo ai contagi avvenuti durante le ultime partite di Champions League, e sul ritardo nella sospensione dei campionati, Marco Tardelli non ha tardato a dire la sua: “Ci si è fermati troppo tardi? Abbiamo avuto esempi molto negativi. Sembra che la partita europea dell’Atalanta col Valencia, ma anche quelle del Psg e del Liverpool possano aver favorito dei contagi. Non ci sono prove, ma ci si poteva fermare prima”.

Infine l’ex giocatore di Inter e Juventus ha così commentato le ultime decisioni del presidente della Uefa: “Fa effetto sentire che Čeferin vorrebbe finire le coppe entro settembre. Come fai a fare un discorso così con oltre 500 morti al giorno? Vedo un accanimento nel voler finire la stagione: capisco i contratti da rispettare, dire chiudiamo tutto è difficile, ma se mandiamo in campo qualcuno rischiamo: accanirsi è pericoloso.”

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