Parla a cuore aperto della sua malattia Sebino Nela in un’intervista al “Corriere dello Sport”. L’ex difensore di lungo corso della Roma ha raccontato i particolari della sua battaglia contro il tumore: Con quello che ho passato – ha affermato – diciamo che sto bene. Devo fare un’altra operazione a breve. Sarà la quarta. Non ce la faccio più. Ho il retto addominale aperto, le viscere spingono, mi esce sempre questo bozzo non bellissimo da vedere. Devo fare pulizia di un po’ di schifezza e mettere una rete di protezione. Dopo di che, continuerò i miei controlli ogni sei mesi”.
Nela si è anche soffermato sui suoi ex colleghi Sinisa Mihajlovic e Gianluca Vialli, altresì impegnati nella lotta contro un brutto male: “Leggere o sentire ogni volta di persone che conosco che se ne vanno da un giorno all’altro mi spegne un poco. Mi ha turbato molto sapere di Vialli e Mihajlovic. A Sinisa mando messaggi attraverso il nostro amico comune Vincenzo Cantatore. Con Gianluca eravamo in camera insieme al mondiale di Messico ’86. L’ho incontrato poche settimane fa, a Roma-Juventus. Ci siamo abbracciati. ‘Guarda che non si molla un cazzo’, gli ho detto. ‘Nemmeno di un millimetro”.
Nela alla fine ha ricordato anche il suo vecchio capitano Agostino Di Bartolomei, morto suicida 26 anni fa: “Perché si è ucciso? Lo stimavo immensamente. Un capitano vero. Come devono essere i capitani. Era malato dentro, nell’anima. Ci ho pensato anch’io, spesso, negli anni duri della malattia, ma non ho mai trovato il coraggio”.