Di Lorenzo Nebbiai
Un po’ a sorpresa, nel corso di questa sera, è arrivato l’annuncio dell’esonero di Julian Nagelsmann dal ruolo di allenatore del Bayern Monaco. Il tedesco era alla guida dei bavaresi dall’estate 2021, quando aveva preso il posto di Hans, “Hansi”, Flick. L’ex Lipsia e, ora, Bayern Monaco paga probabilmente alcune dichiarazioni al vetriolo che aveva rilasciato in conferenza stampa, ove aveva parlato di una talpa all’interno del club: “Penso a cosa ne fa di queste informazioni la persona che le sta trasmettendo” – aveva detto – “Spero che questa persona non sia in grado di guardarsi allo specchio perché non è giusto.” A queste pesanti accuse si aggiunge una stagione certo non rosea, dove il Bayern fatica tremendamente a imporsi in un campionato che è abituato a dominare ogni anno. La sconfitta col Bayer Leverkusen, la seconda nelle ultime 5 partite, ha permesso infatti agli eterni rivali del Borussia Dortmund di portarsi a +1 proprio sui bavaresi, in testa al campionato. Un parziale riscatto per il club principe di Germania può arrivare dalla Champions, dove Müller e compagni affronteranno il Manchester City di Pep Guardiola in quello che forse è il più avvincente tra i quarti.
Proprio dai rivali del Dortmund arriva la soluzione per la panchina. Thomas Tuchel dopo 6 anni ritrova la Bundesliga, dove aveva allenato per due anni i gialloneri del BVB dal 2015 al 2017, prima di tentare l’assalto alla Champions col Paris Saint-Germain – ove ha aggiunto il suo nome al club prestigioso di quegli allenatori che hanno fallito l’assalto alla coppa dalle grandi orecchie. L’ultima fortunata esperienza di Tuchel, dopo l’addio ai parigini, è stata al Chelsea: qui insieme al suo capitano a Parigi, Thiago Silva, è riuscito a riportare il trofeo più ambito d’Europa a Londra, una vittoria che mancava dalla stagione 2012-2013, quando i Blues di Roberto Di Matteo trionfarono proprio sul Bayern Monaco, con l’errore decisivo ai calci di rigore di Bastian Schweinsteiger.
Il senso dell’ironia degli dei del calcio non si smentisce mai: la prima partita di Tuchel da allenatore sarà proprio il Klassiker, il classico di Germania, che vede contrapposti il suo presente e il suo passato, Bayern Monaco e Borussia Dortmund, in una partita che vale il primo posto e forse il titolo di campione di Bundesliga. Il neo-allenatore dei bavaresi ha anche la possibilità di far ricredere ancora i suoi detrattori: se dovesse vincere la coppa dalle grandi orecchie quest’anno, Tuchel riuscirebbe a trionfare per la seconda volta consecutiva in Champions League dopo l’esonero ricevuto da un altro club. Così era successo a Londra dopo l’addio al PSG, e chissà che non riesca a replicare l’impresa col Bayern. La rosa è degna di tutto rispetto e la mancanza di un centravanti di caratura internazionale è ben sopperita da una trequarti foltissima di giocatori di enorme qualità e dall’organizzazione di gioco ferrea, marchio di fabbrica dei bavaresi. Tutti i giochi sono ancora aperti, e Tuchel ha dimostrato di sapere come si vince. Il campo ora darà le sue risposte