di Alessandro Manca
Dall’America Latina arriva un cambiamento epocale nella perenne lotta tra il razzismo e il mondo del calcio:
la Federazione Calcistica verde-oro non tollererà più episodi discriminatori all’interno dei propri stadi, dando via a una possibile rivoluzione. Dal 22 febbraio infatti (data che sancisce l’inizio della Copa Do Brasil, ossia il secondo torneo calcistico più importante a livello nazionale), ogni episodio discriminante verrà punito con dei punti di penalizzazione. La terra della Seleçao sarà quindi la prima ad applicare questo metodo di decurtazione punti, nell’auspicio che esso funzioni e venga imitato anche dalle altre nazioni.
Questa decisione è stata annunciata tramite un comunicato ufficiale della Federcalcio brasiliana sul proprio sito web:
“si ritiene gravissima l’infrazione di carattere discriminatorio praticata da dirigenti, rappresentanti e professionisti delle Società, atleti, tecnici, componenti della Commissione tecnica, tifosi e squadre arbitrali nelle competizioni coordinate dalla CBF. Ai sensi dell’articolo 134 del RGC, la sanzione sarà inflitta amministrativamente dall’ente e il caso sarà inoltrato allo STJD, che deciderà sull’applicazione della perdita di punti alla società incriminata”.
Il presidente della Federcalcio brasiliana, Ednaldo Rodrigues, si ritiene soddisfatto della scelta attuata, comunicando che lo scopo di questo provvedimento è quello di far morire questi atteggiamenti razzisti non solo nel mondo dello sport, ma anche al di fuori di esso.