Italia-Spagna, alla viglia di un match storico esplodono le dichiarazioni dei protagonisti

Sarà la quarta volta consecutiva che Azzurri e Furie rosse si scontreranno in una partita degli Europei, ma tante cose sono cambiate dall’ultima volta.

Italia-Spagna, alla viglia di un match storico esplodono le dichiarazioni dei protagonisti
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5 Luglio 2021 - 17.22


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Poco più di 24 ore alla prima semifinale di Euro2020 in cui la nostra nazionale dovrà superare la Spagna di Luis Enrique per riuscire ad approdare in finale.

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Italia-Spagna è ormai diventata una partita storica, in cui nel corso degli anni si sono affrontati molti tra i giocatori più forti del mondo.

Il bilancio complessivo mostra una parità assoluta: 11 vittorie per gli Azzurri, 11 vittorie per gli Iberici e 15 pareggi.

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Il primo match risale addirittura al 9 settembre del 1920, alle Olimpiadi di Anversa, in cui le Furie rosse si imposero per 2-0 grazie alla doppietta di Felix Sesumaga.

L’ultimo scontro risale invece alle terribili qualificazioni per i Mondiali di Russia, nel 2017, in cui gli Azzurri, prima di mancare incredibilmente la qualificazione nello spareggio contro la Svezia, persero proprio contro la Spagna per 3-0.

La partita è ormai diventata un vero cult degli Europei, domani sarà la quarta volta consecutiva in questa manifestazione.

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Ai quarti di finale del 2008, prima grande competizione internazionale dopo i Mondiali del 2006, sono gli spagnoli a vincere ai rigori, con gli errori dagli 11 metri di De Rossi e Di Natale.

Nel 2012, uno dei match più importanti, in finale, la Spagna ci supera per ben 4-0, a causa anche dei troppi infortuni che colpirono la rosa di Prandelli, con le reti di David Silva, Jordi Alba, Torres e Mata.

Nel 2016 furono invece gli Azzurri di Conte a trionfare, compiendo una vera e propria impresa grazie ai gol di Chiellini e Pellè.

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Dunque, come è normale che sia, a poco più di 24 ore dal fischio di inizio, sale la tensione, la scaramanzia prende il sopravvento e come sempre alla vigilia di un match talmente importante, con una rivalità storica come quello di domani, non mancano le numerose dichiarazioni, soprattutto quelle di sponda spagnola.

Il ct spagnolo, Luis Enrique, ha rilasciato un’intervista a Sky Sport in cui ha fatto sapere cosa pensa della nostra squadra: “Penso che l’Italia sia una squadra divertente, che gioca un bel calcio, sa tenere il pallone e pressare alto. Sarà una gara difficile, con intensità e passione. L’unico errore che non faremo sarà quello di non giocare dal 1’al 90’, possiamo vincere o perdere ma so che la mia squadra sarà fedele al nostro spirito”.

L’ex tecnico della Roma ha anche dovuto rispondere ad una domanda sulla gomitata di Tassotti del 94’: “È solo dei giornalisti, ho conosciuto Tassotti e non c’è stato nessun problema. Io amo l’Italia, mi piace l’Italia e mi piace Roma, dove ho vissuto un’esperienza bellissima seppur breve”.

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Più diretto è stato invece il capitano delle Furie rosse, Sergio Busquets, che ha parlato ad As: “Sarà importante mantenere il nostro ritmo difensivo che è più alto delle altre squadre. Cercheremo di fare pressing alto per far sì che l’Italia abbia il pallone il meno possibile perché hanno giocatori bravi con la palla tra i piedi come Jorginho, Verratti e Insigne”.

Sulla questione veterani, ovvero sul fatto che gli Azzurri abbiano puntato su due esperti come Bonucci e Chiellini, mentre la Spagna abbia preferito rinunciare a gente come Sergio Ramos, si è espresso così: “Ogni paese ha la sua filosofia e la sua cultura. I veterani ci sono anche qua e se ci sono ancora significa che sono bravi, che stanno bene e che l’allenatore si fida di loro”.

Curiose invece le parole di Pau Torres, difensore del Villareal con il quale ha vinto l’ultima Europa League: “L’Italia sembra diventata un po’ più spagnola, è una squadra di qualità. Non credo che si chiuderà come hanno fatto le altre nostre avversarie, ma penso che ci affronteranno a viso aperto”.

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Un nome importante della sfida di domani sarà sicuramento quello di Alvaro Morata, uno che conosce bene il nostro campionato, ma soprattutto diversi giocatori azzurri con i quali condivide lo spogliatoio bianconero.

Riguardo proprio al duello tra l’attaccante juventino e i suoi due compagni di squadra, Bonucci e Chiellini, autori di una prestazione magistrale contro Lukaku, il tecnico spagnolo non si è sbilanciato molto affermando che Morata non ha bisogno di alcun consiglio, visto che si conoscono meglio tra di sé di quanto possa dire lui stesso.

Dalla nostra parte invece, Federico Chiesa ha fatto sapere, tramite un’intervista sul sito della Uefa, l’importanza che lo spagnolo ha avuto al suo arrivo a Torino: “Ci siamo sentiti e ci siamo fatti i complimenti per i gol. È stato uno dei giocatori che mi ha aiutato ad inserirmi al meglio nella Juve”.

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Altri amici che si incontreranno domani saranno Azpilicueta, Jorginho e Emerson Palmieri, freschi campioni d’Europa con il loro Chelsea (a proposito di Chelsea, almeno un giocatore dei blues sarà campione d’ Europa sia con il club che con la nazionale visto che in semifinale ci sono i nostri Emerson e Jorginho, Azpilicueta, appunto, Christensen per la Danimarca e James, Chilwell e Mount per l’Inghilterra).

Riguardo al nostro “professore” il difensore spagnolo ha dichiarato che “Jorginho è un grande giocatore, è fondamentale per il modo di giocare, gli piace controllare il gioco. È un giocatore intelligente e meno protagonista sarà, più facile sarà per noi giocare”.

Se è vero che tra le due nazionali esiste una forte rivalità, dovuta ai numerosi scontri e alla qualità dei giocatori, è altrettanto vera l’esistenza di rispetto reciproco da parte dei protagonisti sia nei confronti dei giocatori avversari, sia nei confronti dell’intera squadra e del Paese rivale.

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